Il primo requisito perché un’organizzazione (in un altro post ho definito cosa intendo con questo termine) sia funzionale rispetto ai suoi obiettivi è che ci sia una chiara definizione di “chi fa cosa”. Ma se solitamente gli accordi tra i soci sono chiari per quanto riguarda le rispettive competenze “tecniche” (“io mi occupo di diritto fallimentare e tu di diritto del lavoro”; “io mi occupo delle aziende e tu dei privati”; “io faccio le paghe e tu la contabilità”) spesso regna invece un’assoluta indeterminatezza rispetto a tutti gli altri adempimenti, che sono vissuti come “rogne” e, come tali, inconsapevolmente rimosse dal novero delle cose da fare.
E’ invece bene invece fare chiarezza sul fatto che anche in uno studio professionale devono essere definiti alcuni incarichi trasversali che sono assolutamente fondamentali per il buon andamento dell’organizzazione.
Lo strumento per definire, condividere e formalizzare tali incarichi è l’organigramma, che deve essere sia funzionale (riportante cioè il titolo dell’incarico – ad esempio “Responsabile Amministrazione”) che nominale (con a fianco anche il nome della persona a cui è attribuito quell’incarico).
Ma di quali incarichi stiamo parlando? Tralasciando in questa sede, come già detto, le funzioni “tecniche” proprie di ciascuna professione, in qualsiasi organizzazione dovrebbero essere presenti almeno i seguenti ruoli organizzativi:
- DIREZIONE GENERALE
- RESPONSABILE PERSONALE
- RESPONSABILE AMMINISTRAZIONE
- RESPONSABILE MARKETING E COMUNICAZIONE
- RESPONSABILE QUALITÀ
Naturalmente al variare della complessità e della dimensione dello studio si potrà verificare, da un lato, l’attribuzione ad una sola persona di più ruoli, dall’altro un incremento delle funzioni (ad esempio in una struttura più articolata potranno essere presenti un responsabile della segreteria, della privacy, dell’ICT, ecc.).
L’organigramma riportato sopra è il “minimo sindacale”: vi sono rappresentate le funzioni trasversali fondamentali e assolutamente necessarie al buon funzionamento di qualsiasi organizzazione.
Naturalmente l’organigramma deve essere scritto, condiviso tra i soci e comunicato formalmente e pubblicamente a tutti i collaboratori.
Nei prossimi post approfondiremo i diversi ruoli indicati ed entreremo nel merito delle competenze necessarie da sviluppare.
Stay tuned!