Non c’è nessuno di noi che non si sia trovato qualche volta in difficoltà nell’approcciarsi ad un oggetto di uso quotidiano: spingere una porta anziché tirarla, impostare la radiosveglia all’ora che si vuole, non capire la sequenza di operazioni illustrate dal manuale di montaggio della libreria.
Quando ci capita qualcosa di simile, solitamente si prova una sensazione di inadeguatezza ed incapacità. Norman invece prende le nostre difese e ci dimostra come la colpa della difficoltà nell’utilizzo di questi oggetti non sia dell’utente, ma di chi li ha progettati.
Oggi nel design di qualunque oggetto, in particolare se elettronico, è di moda un termine chiarificatore di questo concetto: user friendly.
Norman è esattamente a questo che si riferisce: è chi progetta un oggetto che ha il dovere di renderne l’utilizzo comodo e intuitivo: se il designer di una porta a vetri voleva che per aprirla io la tirassi, avrebbe dovuto dotarla di una maniglia, e non di una piastra di metallo che istintivamente mi porta a spingerla.
L’autore con “La caffettiera del masochista” ha dimostrato come per la progettazione ed il design siano indispensabili non solo competenze tecniche, ma anche di natura psicologica, in particolare afferenti alla psicologia ambientale (lo studio delle mappe cognitive) ed all’ergonomia del software.
Sono tantissimi gli oggetti che Norman passa in rassegna, accompagnando la sua analisi degli errori di design con una serie interminabile – e spesso esilarante – di aneddoti, atti mancati, errori di varia entità e incidenti che dimostrano la correttezza della sua tesi.
Consigliato a tutti coloro che – in passato – non sono mai riusciti a programmare un videoregistratore e vogliono liberarsi del senso di colpa ridendoci un po’ su.
Autore | Donald A. Norman |
Titolo | La caffettiera del masochista. Psicopatologia degli oggetti quotidiani |
Editore | Giunti |
Prima edizione | 1990 |
Sistema bibliotecario Regione Lombardia | Disponibile al prestito |
Cartaceo | Amazon |